Nel giugno 2007 ho cominciato a scrivere per "Casalmaggiore", il bel periodico edito dalla Pro-Loco, una rubrica che ho intitolato "Carta canta. L'Archivio racconta".
L’intenzione era quella di prelevare ogni volta dal nostro ricco Archivio Storico Comunale, che, perfettamente ordinato e inventariato, ha sede presso la Biblioteca Civica, un documento riguardante i secoli dell’età moderna, dalla fine del Quattrocento alla fine del Settecento, per illustrarlo e commentarlo, inquadrandolo nell’opportuno contesto storico. Poi il progetto si è modificato e, pur partendo sempre da un documento esemplare, ho cercato di prendere in esame in ogni articolo un aspetto o un problema di particolare rilievo nelle vicende della Comunità casalasca, perché solo così il singolo documento poteva acquistare significato. In seguito ho inserito, secondo le circostanze, anche temi legati all’Ottocento e al Novecento e così si è andata man mano componendo una serie di immagini che rappresentano alcuni momenti essenziali della nostra storia.
Si tratta di semplici flashes, che non hanno alcuna pretesa di completezza e di organicità e che, pur attingendo sempre a una sicura documentazione e al racconto del nostro maggiore storico, l’illuminato abate Romani, sono svolti in forma discorsiva e lontana da ogni rigore accademico.
Tali articoli tuttavia hanno suscitato qualche attenzione e da più parti mi è stato richiesto di raccoglierli e di renderli più accessibili. E’ stato mio figlio Francesco che, malgrado il mio scetticismo, mi ha convinto che un sito internet avrebbe magicamente potuto risolvere il problema e, con mia meraviglia e gratitudine, ha condotto a termine l’impresa.
Ora il sito è stato formato e tutti gli articoli pubblicati fino ad oggi su “Casalmaggiore” sono stati trasferiti sulla rete nella loro forma originaria, senza alcuna revisione o aggiornamento, e sono a disposizione dei lettori, con la speranza che servano a far sempre meglio conoscere quanto la nostra Comunità ha vissuto e operato con intelligenza e sicura coscienza di sé nel corso del tempo.
Perchè, se il presente deve progettare il futuro, esso deve assolutamente nutrirsi della memoria del passato.
Casalmaggiore, 6 gennaio 2018